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  LE   cabañuelas

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Molti si chiederanno cosa leghi un’astrologa classica italiana, che da qualche anno si dedica con impegno e passione a studi e ricerche in ambito astro-meteorologico [1], ad un’Associazione spagnola di Cabañuelas e Astrometeorologia.

Devo a José Luis Pascual Blázquez se ho iniziato a conoscere e ad appassionarmi ai metodi tradizionali popolari di predizione del tempo, così anticamente e profondamente radicati in terra spagnola. È accaduto in fasi successive: in un primo tempo attraverso il suo sito personale [2] e quello dell’Asociación Cultural Española de Cabañuelas y Astrometeorología di cui è presidente [3], poi attraverso la lettura e lo studio dei suoi preziosi ed approfonditi testi di Astrometeorologia e di Meterognomia [4], infine, grazie all’amicizia che è derivata da questa nostra comune passione di prevedere il tempo attraverso i segni del cielo.

Ritengo che questo patrimonio di conoscenze, non solo non debba andar perduto nella penisola iberica, ma è importantissimo che venga conosciuto anche all’estero e, in particolare, nel mio Paese, l’Italia.

Perciò, alcuni mesi fa, ho aderito con entusiasmo a questa Associazione, ritenendo fra l’altro di poter dare un mio concreto, seppur modesto, contributo alla diffusione di queste ancestrali conoscenze e della pratica stessa dell’arte delle Cabañuelas.

Nel giugno di quest’anno, in occasione di una mia visita in Spagna, il Presidente dell’A.C.E.C.A José Luis Pascual Blázquez, e la Segreteria, Empar Landete Bermell, mi hanno consegnato il volume Cabañuelas y Astrometerología di Antonio R. Baquero Olmos, edito dalla Fondazione della Cassa Rurale di Granada.

L’ho letto con crescente interesse e sono rimasta talmente entusiasta per la sua semplicità e completezza che ho iniziato a tradurlo, mi sono dovuta fermare solo davanti al Refranero per la difficoltà di rendere nella mia lingua il senso e la sonorità dei proverbi spagnoli e per il conseguente timore di rovinarne o storpiarne il significato. Raccomando, tuttavia, ai lettori italiani di leggerli nella lingua originale [5], perché racchiudono preziose perle di sapienza popolare.

Questo importante lavoro di Antonio R. Baquero Olmos, farmacista e cabañuelista di Granada, merita di essere conosciuto fuori dai confini spagnoli e questa mia traduzione vuole essere il mio piccolo contributo a lui, ai miei amici José Luis Pascual Blázquez, Empar Landete Bermell, Adela Ferrer, ai soci dell’A.C.E.C.A. e a tutti i cabañuelisti spagnoli.

Per i lettori italiani spero sia un’opportunità ed uno stimolo per scoprire, conoscere e, perché no, approfondire, questo straordinario mondo delle Cabañuelas osservando insieme ciò che accade in cielo e ciò che accade sulla terra.

Patrizia Zivec

Trieste (Italia), 18 agosto 2009

Note

[1] http://www.cieloeterra.it/sizigie.html; http://www.cieloeterra.it/novita.html

[2] http://astrofactoria.webcindario.com/

[3] http://astromet.webcindario.com

[4] I testi sono indicati al seguente indirizzo: http://astrofactoria.webcindario.com/Obras2.htm

[5] http://astromet.webcindario.com/Baquero2.htm


CABAÑUELAS E ASTROMETEOROLOGIA

(STORIA, METODO E PROVERBI)

ANTONIO R. BAQUERO OLMOS
Traduzione di Patrizia Zivec

Ringraziamenti

L’autore desidera ringraziare per la collaborazione prestata le seguenti

persone e istituzioni:

D. José Luis Pascual Blázquez, attuale Presidente de A.C.E.C.A.,

per il suo contributo documentale.

D. Juan F. Salamanca Ballesteros y Da. Silvia Gómez Lopera,

per la collaborazione e la correzione e edizione della presente opera.

L’Albo Ufficiale dei Farmacisti e, specialmente, al suo Presidente,

D. Manuele Fuentes Rodríguez.

Tutti quelli che collaborano alla diffusione delle cabañuelas,

evitando così la scomparsa di una conoscenza ancestrale.

E, naturalmente, la Fondazione della Cassa Rurale di Granada, e in particolar modo

il suo presidente, D. Antonio León Serrano, e

D. Gabriel Pozo Felguera, Direttore della Fondazione eWenceslao Fuentes Sanchez,

Farmacista e Presidente della

Casa Regional di Castilla la Mancha en Granada

.


Prologo

“Le mie Cabañuelas”

Si avvicinava agosto, frío en rostro [1]; la vita continuava nel ciclo solare delle ere. Anni Cinquanta. Il fratello “Terraga”, che si chiamava Martínez (nella Mancha si dà l’appellativo di “fratello” a tutte le persone vicine ai sessant’anni) traeva piacere dal trangugiare vino come dal canto popolare di flamenco. Era un agricoltore navigato, a prova di sforzo e di intemperie, la cui esistenza pulsava con i cicli della natura nella ruota del tempo che va da una festa popolare a quella successiva.

Ai primi di agosto l’uomo andava con circospezione alla sua missione delle cabañuelas. Dallo stesso primo di agosto, rifletteva sul singolare lavoro del “pronostico meteorologico a lungo termine”. Relazionava, estrapolava e registrava l’evoluzione del clima (freddo, calore, venti, nubi, nebbie, piogge, rugiade, sole, luna e stelle) di ogni giorno del mese di agosto, proiettando le sue predizioni ai successivi mesi dell’anno, facendo coincidere gennaio con i giorni 1 e 24.

Il fratello “Terraga” agiva da solo, con la discrezione della sua arte di arrangiarsi. Girava il capo, si muoveva osservando il cielo, scrutava l’orizzonte, si chinava per smuovere la terra, osservava con la coda dell’occhio gli animali. Sembrava che parlasse con il cosmo.

Custodiva bene le sue conoscenze meteorologiche. Io, sempre a mio agio con tutti i misteri, a nove anni ero solito interrogarlo; egli mi rispondeva, però non mi insegnava. Neppure agli altri contadini del circondario. A volte gli scappava “Questo giorno porta una buona Cabañuela”, nulla di più.

La questione è che era solito azzeccare la buona disposizione della terra per le semine e i raccolti.

Quando nel corso delle particolari lezioni io tiravo fuori un argomento estraneo alle Cabañuelas, con l’insana intenzione di infastidire il professore illuminato ed elegante, l’aula rurale si riempiva di disprezzo e di improperi di dubbiosa natura accademica: “superstizione”, “plebe”, “ignoranza”, “arretratezza sociale”, “eccessivo attaccamento al paese natio che provoca idiosincrasie”, “perdita di tempo”. Si trattava di cancellare (o di sradicare) dall’anima adolescente qualsiasi umano germoglio di etnologia e di antropologia, di quella conoscenza popolare che è il folclore. Oppure, semplicemente, di estirpare ciò che è politicamente scorretto.

Ciò nonostante io tornavo alla carica fino a che il Priore disse”: “Vediamo se sei definitivamente a conoscenza che questo mestiere delle Cabañuelas è cosa di ebrei e di convertiti, di magia e di società segreta; qualcosa di estraneo alla modernità delle nuove generazioni di spagnoli… Sarebbe meglio tu facessi dello sport, ti iscrivessi ad una squadra di calcio, anziché fissarti tanto in ciò che fanno o dicono di fare i braccianti”.

Fu sufficiente perché la mia benedetta curiosità restasse focalizzata sulle Cabañuelas, nei proverbi, nei racconti, nei miti e nelle leggende, nel cantare tutto quello che l’anima del mio popolo continua a mantenere e che io coltivo. La mia cultura popolare oggettiva.

Ho continuato con i miei tredici giorni, osservando annualmente il divenire delle Cabañuelas, ogni mese di agosto; sebbene dove veramente le assaporo è nel mio luogo nella Mancha, molto meglio a cavallo.

Deliberatamente, uso emettere predizioni, a voce alta, all’ora dell’aperitivo al Circolo, e ancora qualche anziano più intimo fa un cenno di assenso. Questo è il gesto derivante della saggezza e dell’esperienza di secoli, è il gesto della cultura del sangue, dell’eleganza spirituale e della conoscenza, che adesso ci porta il mio grande amico Don Antonio Baquero Olmos, che è un farmacista di quartiere e un umanista; autore di questo lavoro che introduco. Baquero Olmo sarà un degno erede del fratello “Terraga”, di Alì Awan (che fu cabañuelista nel XIII secolo); di tutti gli uomini inquieti, intelligenti e pazienti della campagna spagnola.

Wenceslao Fuentes Sanchez

Farmacista e Presidente della

Casa Regional de Castilla la Mancha en Granada


Introduzione

Ricordo che quando ero un bambino, nelle notti estive mi sedevo sul bordo della strada del mio quartiere con i miei amici e guardavamo il cielo. Giocavamo a contare le stelle, e dopo imparammo a riconoscere l’Orsa Maggiore e l’Orsa Minore.

Ricordo pure mia nonna raccontare proverbi e, a quei tempi, gli anziani erano molto portati a inserire un proverbio in ogni conversazione. Un altro ricordo, è vedere mio padre guardare il barometro dicendo “Sta per succedere ciò che non c’è negli scritti…”

Molti ricordi d’infanzia hanno fatto sì che si sia creata in me un’inclinazione per i cielo e la natura.

Da giovane sentivo parlare di cabañuelas, la gente diceva “Cosa sono queste cabañuelas? Ah, sì, ciò che fanno i vecchi nel campo per indovinare il tempo”. E così successivamente, fino a interessarmi più approfonditamente alle cabañuelas. Stavo investigando e, effettivamente, molti sapevano che esistevano, però niente di più. Alla fine, mi capitò in mano l’almanacco saragozzano, in cui vidi predizioni, lunazioni, eclissi, etc. E così fino ad arrivare a contattare D. Manuel Plaza García de Mora (Toledo), il quale mi procurò un libro: Il metodo delle cabañuelas. Avevo incontrato finalmente l’unico libro sulle cabañuelas di agosto.

A partire da questo momento, già nell’anno 2002, iniziai ad approfondire la Meteorologia.

Mi resi conto di come tutto fosse empirico. Tutto era basato sull’osservazione da un tempo immemorabile. La Luna era stata il primo cronometro dell’umanità. Che gli astri avevano influenza sulla Terra, sulle piante, sulle persone e sugli animali (questo è ciò che si chiama Astrologia). E che lo studio e l’osservazione di qualsiasi fenomeno atmosferico (meteorologico), influisce sulle nostre vite, pertanto, se osserviamo il comportamento degli esseri viventi (animali e piante), e anche quello degli esseri inanimati, potremmo predire molto sul tempo.

Non voglio dimenticarmi di Manuel Ardoy Medina, medico di Beas de Segua (Jaén), col quale feci amicizia e fu il mio primo maestro nelle cabañuelas e nell’osservazione meteorologica.

Attualmente appartengo all’A.C.E.C.A. (Associazione Culturale Spagnola de Cabañuelas e Astrometeorologia), associazione senza scopo di lucro, fondata da D. Manuel Plaza García. E dove accomuniamo tutte le conoscenze e i criteri affinché questa scienza empirica delle cabañuelas, non si perda e continui nel tempo. Ho pure partecipato all’organizzazione dell’VIII Congresso di Cabañuelas e Astrometeorologia che si è tenuto a Granada (maggio 2008).

L’osservazione e la compilazione dei dati nel corso di molti mesi, mi ha portato a scrivere questo modesto lavoro, che include, storia, metodo e proverbi, con l’intenzione che il lettore apprenda e abbia la curiosità di osservare il cielo e mettersi in relazione con la natura.

Se dopo aver letto questo modesto lavoro, ha risvegliato in qualcuno questo interesse, mi considero soddisfatto.

Ringrazio la mia famiglia (mia moglie Federica e mio figlio Juan) e i miei amici, per il coraggio e l’appoggio che mi hanno dato per poter arrivare alla fine di questo lavoro.


I. Cosa sono le Cabañuelas

Credo di dover iniziare con il definire che cosa sono le Cabañuelas.

Quella che sto per dare è la definizione testuale che Manuel Ardoy diede in occasione del VI Congresso Nazionale di Cabañuelas, celebrato a Beas de Segura (Jaén):

“Le Cabañuelas, sono senza dubbio, una scienza popolare che si attua mediante l’osservazione del clima e la meteorologia a lungo termine del mese di agosto di tutti gli anni e che pronostica il tempo che farà l’anno seguente. Pertanto, è una scienza empirica, ossia, originata dalla pratica o da una radicata consuetudine popolare”.

Tuttavia, continuava Ardoy, le Cabañuelas si basano su lunghi secoli di osservazione e verifica dei fenomeni atmosferici condotta da persone che conoscevano e dipendevano dal cielo. E come si suole dire, ne sa più il popolo che i sapienti.

La trasmissione di tutte queste conoscenze, fino a molto poco tempo fa è stata essenzialmente orale. È stato Manuel Plaza García, colui che alla fine del XX secolo (nel 1995) fu il primo a scrivere un libro sul “Metodo delle Cabañuelas”.

La Real Academia de la Lengua, definisce le Cabañuelas come: “La valutazione che, osservando le variazioni atmosferiche nei 12, 18 e 24 giorni di Gennaio o di Agosto, formula il volgo, per pronosticare il tempo che farà durante ognuno dei mesi dello stesso anno, o di quello seguente”.


II. Storia

Già gli uomini preistorici, per rispetto, ammirazione o timore, osservavano il cielo cercando qualche segno o segnale che li avrebbe potuti orientare per risolvere le loro incognite.

Non si deve dimenticare che in principio erano nomadi e l’unico riferimento temporale era la Luna per scegliere il momento della caccia, della pesca e calcolare in questo modo il tempo.

Nel Paleolitico, 35.000 anni a.C., ci fu la grande rivoluzione culturale, già si vedevano segni lunari nelle grotte abitate dagli uomini primitivi. La luna era il grande cronometro dell’umanità. Sono state trovate ossa e corna con incisioni che scandiscono i mesi lunari. Questi reperti sono stati trovati da Alexander Marshack (i “segni di caccia” di Marshack).

Nelle grotte di Altamira e Lascaux si sono viste pitture rupestri raffiguranti la volta celeste, con la rappresentazione di soli, lune e stelle.

I resti archeologici, come la Venere di Laussel, dove Venere sostiene un corno con tacche che indicano il ciclo lunare, ci mostrano la relazione della luna con il ciclo femminile e così possiamo spiegare il culto della fertilità.

Un altro simbolo lunare paleolitico è quello della “costola”, che compare nel capitolo della Genesis (2.21), uno strano mezzo per la creazione della donna a partire dall’uomo già formato. È durante il sonno che viene utilizzata la costola di Adamo per creare la donna. Questo simbolismo è astronomico: l’uomo giace dormiente e nasce una costola, ovvero, il Sole tramonta e viene la notte, e allora quando la Luna nuova appare nella sua fase crescente, come una costola, inizia un nuovo ciclo lunare.

Il lungo Paleolitico terminò con la catastrofe climatica del 10.000 a.C., l’Europa disgelò e accaddero grandi cataclismi e alterazioni atmosferiche.

Il livello degli oceani era di circa 130 metri più basso di quello attuale, pertanto l’uomo poteva circolare dall’Africa all’Europa attraverso la Sicilia che era unita all’Italia. E lo stretto di Gibilterra era molto piccolo, con isole nel mezzo. L’uomo misurava 1 metro e 85 (“allora sulla Terra c’erano dei giganti”, Genesi, 6.4). Questo cambio climatico provocò l’unione dei cieli e la separazione dei Continenti. E gli abitanti che vivevano nel centro dell’Africa e nel Sahara, emigrarono verso l’Europa, fuggendo della desertificazione, cercando zone più favorevoli per la vita; portando con sé la loro cultura e la loro lingua.

Ci furono fame e infermità e secondo quanto dice la Bibbia “furono sterminati tutti i viventi dalla superficie della Terra” (Genesi, 7.23).

(Il primo capitolo della Genesi, ci offre un paesaggio paleolitico, probabilmente tropicale: il Giardino dell’Eden, composto da tutte le specie di alberi dei cui frutti si alimenta l’uomo).

Già nel Neolitico, le popolazioni tornarono stanziali e nacque la pastorizia e l’agricoltura. Poiché l’uomo era ormai stanziale, poté osservare meglio i punti del sorgere e del tramontare del sole e anche i solstizi d’inverno e d’estate.

Si poté creare un calendario, dove tutto cresce con la Luna nuova. Vediamo che il solstizio d’inverno è come la notte più lunga, è come se nascesse un anno. Per questo potremmo spiegare che l’anno inizia a partire dal solstizio d’inverno. Per questa stessa ragione, si può spiegare il motivo della nascita di Gesù il 25 dicembre. Si scelse di far coincidere questa data, il nascere nel solstizio d’inverno, che è la notte più lunga, perché è a partire da questo momento, quando i giorni iniziano ad essere più lunghi, ossia con la nascita di Gesù, che appare la Luce e la vita. (La data della nascita reale, si crede fosse in primavera, per le vesti dei pastori e perché le greggi dormivano alle intemperie, secondo gli scritti storici). Così come i dodici giorni che separano la Natività di Gesù all’Epifania, simboleggiano i dodici mesi dell’anno.

Dopo sorsero i primi agglomerati urbani in Mesopotamia, tra i fiumi Tigre ed Eufrate. Nacque la scrittura fonetica e si registrarono le prime osservazioni astronomiche conosciute (con l’applicazione della matematica e della trigonometria).

Le culture mesopotamiche divisero l’anno in quattro stagioni. Queste osservazioni furono impiegate dagli Egizi per la migliore utilizzazione delle acque del Nilo. Utilizzavano le tre fasi dell’inondazione, della semina e del raccolto. Per questo facevano affidamento su dei pozzi denominati “Nilometri”.

Il Nilo è l’unico fiume che proviene da un emisfero e sbocca nell’altro (nasce nell’emisfero sud e sbocca nell’emisfero nord). Il maggiore livello del Nilo si verifica nella nostra estate (emisfero nord), poiché le acque vengono d’inverno dall’emisfero sud.

Queste osservazioni dei massimi livelli del fiume Nilo e l’altezza della stella Sirio, che in questa epoca è nel suo punto più alto, sembrano essere alla base del fatto che le attuali cabañuelas in Spagna si facciano a partire dal 1° agosto.

Le cabañuelas sono intimamente legate all’astrologia, attraverso il trascorrere del tempo: Mesopotamici, Egizi, Greci, Romani, Bizantini, Arabi e Cristiani con le loro osservazioni hanno continuato, trasmesso e arricchito le conoscenze fino ai nostri giorni.

Tutta l’astrologia occidentale che conosciamo, viene riassunta nella compilazione che portò a termine Claudio Tolomeo nel II secolo (Tetrabiblos).

Originariamente, il Cristianesimo adottò per i cristiani la cosmologia che li vide nascere, basata sull’astrologia pagana preesistente e che portò anche a forti conflitti ideologici.

Nel Concilio di Nicea (anno 322), si decise di prendere la prima luna piena della primavera per celebrare la Pasqua. Ossia: la domenica di Resurrezione è la prima domenica dopo la prima luna di primavera (la luna piena corrisponderebbe al Giovedì Santo). A partire da qui si calcola la domenica anteriore, la domenica delle Palme, e il venerdì anteriore, il venerdì di Passione. Quarantasei giorni prima della domenica di Resurrezione, è il mercoledì delle Ceneri (che è quando inizia la Quaresima) e una domenica prima è la domenica di Carnevale.

Dopo la domenica di Resurrezione: 39 giorni dopo, è il giovedì dell’Ascensione. 49 giorni dopo della domenica di Resurrezione, c’è Pentecoste e 60 giorni dopo della domenica di Pasqua c’è il giovedì di Corpus Domini.

Dopo la caduta dell’Impero Romano, già nel V secolo, San Isidoro di Siviglia ci parla nelle sue “Etimologie” dello Zodiaco e ammette un certo influsso degli astri sulla Terra e i suoi abitanti. Precedentemente, nel IV secolo, Sant’Agostino fu uno studioso di Astrologia, però dopo si convertì nel suo peggior nemico. Diceva che gli astrologi erano al servizio del demonio.

A partire da qui tutta la conoscenza trovò rifugio nei monasteri e nei conventi.

Dopo questo intervallo, furono gli Arabi coloro che ripresero la scienza e furono quelli che reintrodussero le conoscenze in Europa. Portarono l’aritmetica, la geometria, l’alchimia e la medicina e numerose opere greche tradotte in arabo. Ci trasmisero pure l’attuale sistema di numerazione.

Questa sapienza musulmana fu tradotta in castigliano e in latino per la maggior parte da Alfonso X, re di Castiglia, nel XIII secolo. Una delle opere fondamentali che fu tradotta è il “Libro de las Cruzes”.

Dopo la Riconquista dei territori occupati dai musulmani, la levata e il tramonto delle stelle e le feste pagane furono sostituite dai corrispondenti santi cristiani, come per esempio, le piogge di maggio che prima avvenivano con il tramonto mattutino di Sirio, diventarono poi quelle di San Isidoro l’Agricoltore. Le semine che avvenivano prima del tramonto delle Pleiadi, divennero quelle di San Martino. E in generale, le feste dedicate al Sole, diventarono le feste di Dio e le feste della luna, divennero le feste della Vergine.

Bisogna sottolineare che, durante il corso dei secoli, furono personaggi come Niccolò Copernico, Galileo Galilei, Giovanni Keplero, Benjamin Franklin, Isacco Newton, Carl Gustav Jung, etc, che diedero una svolta radicale alla storia della Scienza.

Si è riusciti persino a studiare la vita come scuola di apprendistato, giacché l’uomo è formato da un corpo che include una parte fisica, che è accessibile ai sensi e alla sperimentazione. Una parte emozionale (che è psichica e animica) che non è accessibile alla scienza. E una parte mentale (che è spirituale).

Su questo piano Edward Bach, creatore dei rimedi “I Fiori di Bach”, credeva che la malattia fosse il risultato di un conflitto tra anima e mente. Bach parlò di Astrologia nel porre in relazione alcuni dei suoi rimedi con le posizioni della Luna nello Zodiaco durante la nascita; ammette l’influenza degli astri nella nostra vita. Però questo non ha nulla a che vedere con gli oroscopi che appaiono sui giornali e riviste (la prima volta che si pubblicò un oroscopo fu nel 1930, alla nascita della sorella di Elisabetta d’Inghilterra, nel giornale Sunday Express).

La vita è un continuo combattimento fra salute e malattia. La vita ci sottopone a continue prove che dobbiamo superare poiché, in caso contrario, torniamo a ripetere le medesime situazioni e compaiono allora i complessi psicologici e le malattie. Ogni giorno che nasce c’è una nuova opportunità per avanzare. Se questo non viene fatto in questo modo, significa che l’individuo rinuncia a questo avanzamento, rinuncia a camminare e invecchia, cioè, si fossilizza. La Bibbia ci parla della statua di sale nella quale fu trasformata la moglie di Lot quando guardò indietro (guardò al passato, non avanzò e si fossilizzò).

La Felicità, come afferma Goethe, non consiste nel fare ciò che ci piace, ma nell’aver piacere in ciò che facciamo.

In questo mondo, tutto è collegato ed interconnesso. Esiste tra tutti gli elementi che lo compongono una sintonia tra le onde che questi emettono e una risonanza che producono degli effetti sulla Terra e sugli esseri che la abitano. Questo è ciò che viene chiamato la “Musica delle sfere”.

Vediamo la relazione che esiste tra le denominazioni delle note musicali e l’Astronomia:

Nota

Denominazione latina

Significato

DO

Dominus

Dio

RE

Regina Astri

Luna

MI

Mistus orbis

Terra

FA

Fatum

Destino

SOL

Sol

Sole

LA

Lactus Orbis

Via Lattea

SI

Siderus Orbis

Cielo, sfera

 


III. Le Cabañuelas: origine e tipi

Dopo questa evoluzione storica e la sua interconnessione astrologica, entriamo nel pieno delle Cabañuelas e nel metodo per osservare e decifrare i fenomeni meteorologici.

Le Cabañuelas, come abbiamo detto all’inizio, è una scienza empirica basata sull’osservazione dei fenomeni meteorologici e trasmessa oralmente attraverso i tempi.

Le Cabañuelas sono universali, si possono praticare in qualsiasi parte del mondo, bisogna solo applicare la capacità di osservazione del microclima della zona dove queste accadono. (A Granada, per esempio, ci sono vari microclimi distinti nella Provincia, separati da pochi chilometri di distanza: c’è un clima tropicale sulla Costa, un clima alpino in Sierra Nevada, un altro clima nella Vega e un altro nella Alpujarra. Per non parlare della vicinanza che c’è al clima desertico nella zona di Almeria).

Sulle origini del nome “Cabañuelas”:

I Maya chiamavano questa pratiche “chac-chac”, e dove c’era un calendario, in esso il giorno più importante era il 16 e si chiamava “caban”. Dopo il nome si trasformò in lingua castigliana in cabañuelas (secondo quanto ci racconta Fra’ Román Pané, il francescano che accompagnò Colombo nel suo secondo viaggio).

I Babilonesi decifravano le loro cabañuelas nella Festa delle Sorti o Zamuc (nel cerimoniale dell’Akitu del nuovo anno babilonese).

Gli Ebrei lo facevano durante la festa dei Tabernacoli (erano quaranta, per i quaranta anni che gli ebrei stettero vagando nel deserto al seguito di Mosè, in cerca della Terra Promessa). E il nome di cabañuelas derivava dalle cabañas, capanne, che utilizzavano per proteggersi nel deserto.

Oggigiorno, ogni continente o paese ha un modo e un periodo per pronosticare il tempo, come per esempio, gli Hindù lo fanno alla metà dell’inverno e in America esistono ancora metodi di origine indigena.

In Spagna le cabañuelas si fanno in agosto e con questo metodo di cabañuelas, possiamo predire il tempo che farà l’anno dopo, cosa che non si può fare con altri metodi e meccanismi più moderni.

Altri tipi di cabañuelas:

-         Cabañuelas di San Matteo: sono il 21 settembre, dalle ore 8 fino alle ore 20 (ora zulú) [2] e ogni ora rappresenta un mese dell’anno seguente (dalle 8 alle 9 è gennaio; dalle 9 alle 10 è febbraio.. fino all’intervallo dalle 19 alle 20 che è dicembre). Queste cabañuelas, nelle Canarie, si chiamano Cabañuelas marine.

-         Cabañuelas di Santa Lucia: dal 13 dicembre al 6 di gennaio, seguendo lo stesso sistema delle cabañuelas di agosto.

-         Cabañuelas del cambio di stagione: sono ogni 21 del mese in cui cambia la stagione e si fanno da 15 minuti prima delle ore 0:00, fino a 15 minuti dopo; e servono per rafforzare i pronostici delle cabañuelas di agosto (in queste ogni minuto equivale a tre giorni).

-         I “Venti di San Martino” (11 novembre); l’osservazione dei venti di questi giorni ci indica se l’anno seguente sarà più o meno freddo.

-         Cabañuelas di San Simone: il 28 ottobre, dalle ore 11 alle 13, si vede se l’anno sarà più umido o più secco in generale.

Non si deve dimenticare il famoso “Calendario Zaragozano”, metodo molto simile alle cabañuelas di agosto, basato sui movimenti della Luna tenendo conto dell’apparizione di comete e della presenza di eclissi. Questo Calendario Zaragozano, datato 1840, si deve all’astrologo Mariano Castillo Ocsiero (che inizialmente pubblicò il metodo chiamandolo “Firmamento” e nel corso degli anni venne chiamato “Calendario Zaragozano”).

Questo metodo di meteorologia alternativa, come egli lo chiamava, sembra che abbia origine dalle Tempora religiose: tre giorni di digiuno espiatorio (mercoledì, venerdì e sabato) che si dovevano realizzare all’inizio di ogni stagione. Il metodo delle Tempora è molto utilizzato nel nord della Spagna. E vi erano altri metodi di predizione del tempo, come facevano gli arabi e ancora si utilizzavano nel Medio Evo, che interpretavano l’aspetto della scapola di agnello, una volta arrostita. Oppure nei paesi di influenza celtica, con lo sterno d’oca che mangiavano il giorno di San Martino (se diventa bianco, ci sarà neve e freddo, e se diventa nero l’anno sarà mite).

Desidero qui fare riferimento ad altri metodi antichi basati sul pronostico del tempo secondo il giorno della settimana con il quale l’anno iniziava e in base alle “Tronadas”, ovvero i temporali con tuoni.

Pronostici molti antichi (datati intorno all’anno 1600) che si utilizzavano in modo molto generale per pronosticare il tempo meteorologico secondo il giorno della settimana con cui iniziava l’anno.

QUANDO L’ANNO INIZIA IL LUNEDÌ (LUNA): Nell’anno che inizia il lunedì, non mancherà l’acqua, l’inverno sarà temperato, la primavera fresca e l’estate e l’autunno moderati.

QUANDO L’ANNO INIZIA IL MARTEDÌ (MARTE): Quando l’inizio dell’anno coincide con il martedì, l’inverno sarà molto freddo, piovoso con molta neve. La primavera sarà umida. L’estate caldo e l’autunno secco. Nel mare ci saranno burrasche, naufragi e anche fortunali.

QUANDO L’ANNO INIZIA IL MERCOLEDÌ (MERCURIO): L’anno che inizia con questo giorno, farà un inverno aspro (tempestoso, uggioso) però non molto freddo. La primavera sarà umida, però non buona. L’estate eccessivamente calda e un autunno temperato.

QUANDO L’ANNO INIZIA IL GIOVEDÌ (GIOVE): Se l’inizio dell’anno cade in questo giorno, ci sarà un inverno temperato, una primavera con molto vento, un’estate serena e un autunno molto piovoso.

QUANDO L’ANNO INIZIA IL VENERDÌ (VENERE): Non mancherà l’acqua se l’anno inizia di venerdì. L’inverno sarà pesante, lungo e freddo. La primavera ventosa. L’estate umida e gradevole. L’autunno si dividerà tra il secco, molto ventoso e l’abbondanza d’acqua.

QUANDO L’ANNO INIZIA IL SABATO (SATURNO): Quando l’anno inizia di sabato, oltre al freddo, ci sarà scarsità d’acqua. Nella primavera i venti saranno forti e in estate ci sarà molta umidità. L’autunno sarà fresco e secco.

QUANDO L’ANNO INIZIA LA DOMENICA (SOLE): Se l’anno inizia di domenica, farà un inverno aspro, una primavera temperata e un’estate molto calda. L’autunno sarà molto ventoso.


Un altro metodo per pronosticare il tempo secondo le Tronodas (tempeste di tuoni)

GENNAIO: Se in questo mese si udissero i primi tuoni, significa fertilità di frutti e sterilità di boschi e selve. Abbondanza d’acqua, venti insalubri, turbamento del popolo, morte di uomini e bestiame di cui si udrà nel regno.

FEBBRAIO: Se in questo mese si udissero i primi tuoni, segnala la morte di uomini ricchi e potenti, malattie della testa e dolori di orecchi. Molto gelo e poca frutta.

MARZO: Se in questo mese si udissero i primi tuoni, significa che ci sarà molto vento, abbondanza di erba e pane. Dissensi, timori e morti.

APRILE: Se in questo mese si udissero i primi tuoni, segnala un anno prospero, abbondanza di vino, bestiame, frumento nei terreni non irrigati, però avvisa di grandi pericoli in mare.

MAGGIO: Se in questo mese si udissero i primi tuoni, significa abbondanza d’acqua e mancanza di uccelli, però abbondanza di pane e legumi.

GIUGNO: Se in questo mese si udissero i primi tuoni, significa abbondanza di pane e pesca, però mancanza di frutta, inquietudine fra il popolo e inondazioni pericolose.

LUGLIO: Se in questo mese si udissero i primi tuoni, sarà segno di grandi perturbazioni nei regni e turbamento nel popolo, carestia di pane e abbondanza di frutta.

AGOSTO: Se in questo mese si udissero i primi tuoni, significa mortalità di pesci in mare e di animali quadrupedi. Quiete e calma nelle repubbliche e molte infermità.

SETTEMBRE: Se in questo mese si udissero i primi tuoni, segnalano secchezza al principio dell’anno e umidità alla fine, abbondanza di pane, però caro, minaccia di morte fra la gente del popolo.

OTTOBRE: Se in questo mese si udissero i primi tuoni, segnalano tempeste e venti, turbamento nell’aere, carestia di pane e frutta, con poca vendemmia e moria di pesce e bestiame.

NOVEMBRE: Se in questo mese si udissero i primi tuoni, significa carenza di bestiame ovino, abbondanza di frumento, contentezza e allegria fra gli uomini. Il tempo sarà buono, le piogge saranno benefiche, però la frutta cadrà dagli alberi anzitempo.

DICEMBRE: Se in questo mese si udissero i primi tuoni, segnala salute prospera e un buon anno. Pace e concordia fra le genti.

Le “canicole” e i “ritorni delle canicole” sono 24 giorni dopo il 21 settembre “l’estate del melocotogno” [3]. Però, noi ci limitiamo al Metodo delle CABAÑUELAS DI AGOSTO.

Basandoci su questo metodo delle Cabañuelas di agosto, spieghiamo come si fanno.

Siccome ci basiamo sull’osservazione, bisogna sapere ciò che si deve osservare.


IV. L’Osservatorio

Per prima cosa, si deve trovare un luogo elevato, da cui si abbia una visione dei quattro punti cardinali, e tenere sottomano un quaderno e una penna.

Le cabañuelas fatte da una persona hanno un raggio di azione di una cinquantina di chilometri.

Già abbiamo l’osservatorio, come lo chiamano i cabañuelisti. A partire da questo momento, non devono mancare né il termometro, né la banderuola: dobbiamo soltanto avvertire nel nostro corpo le sensazioni che in questi giorni ci apprestiamo a sperimentare – quali le sensazioni di freddo, di fresco, di caldo, di afa, di umidità, etc. - poiché sebbene le cabañuelas si facciano in agosto che è un mese caldo, noi noteremo la sensazione termica. Bisogna sentire gli odori, sia di umidità, sia, perfino, dei canali di scolo delle acque, poiché l’odore dei condotti di scolo è importante. Perché hanno odore i canali di scolo quando sta per cambiare il tempo? La spiegazione è molto semplice: quando c’è bel tempo, la pressione è alta e non lascia salire i gas, mentre quando la pressione è bassa, ossia maltempo, i gas salgono, giacché la pressione non li trattiene. Si è detto sempre: sta per cambiare il tempo, poiché odorano gli scoli dell’acqua.

Bisogna dire che se le osservazioni falliscono, non dobbiamo accusare le cabañuelas, dobbiamo incolpare noi stessi, poiché non abbiamo osservato bene, o non abbiamo interpretato bene. “Le Cabañuelas non sbagliano, sbagliamo noi uomini” come diceva Manuel Plaza.

Facendo un inciso, si potrebbe rispondere adesso alla domanda che un amico mi faceva sul perché o cosa abbiano in comune la mia professione di farmacista e l’attività di cabañuelista. La risposta è che in entrambe si può applicare l’espressione farmaceutica impiegata nella formulazione magistrale “Si faccia secondo l’arte”. Ovvero ciò che in medicina si chiama “avere l’occhio clinico”.


V. Venti

Dobbiamo osservare la provenienza dei venti:

-         vento del nord: freddo polare

-         vento del sud:              aria calda dei tropici

-         vento dell’est:              mese secco e assenza di piogge

-         vento dell’ovest:           porta fresco e pioggia.

Qui, nel sud della Spagna, abbiamo il libeccio [4], che è un vento di sud-ovest che generalmente è quello che porta le piogge.

Altezza dei venti: se c’è vento ad una determinata quota e vi è un altro vento (verso un’altra direzione) ad una quota maggiore, il vento che comanda per la nostra osservazione è il più basso. Il vento più alto si chiama vento di contrasto.

Gli altri venti sono:

-         Gallego: vento del nord-ovest

-         Cierzo (tramontana): vento del nord

-         Siroco (scirocco): vento del Sahara

-         Cornicabra: vento del nord-ovest

-         Solano (levante): vento dell’est

-         Ponente (ponente): vento dell’ovest

-         Ábrego (libeccio): vento di sud-ovest

E parlando di venti, dobbiamo tenere in considerazione l’effetto Föhn e la sua influenza nei microclimi. Per questo effetto Föhn, quando i venti freddi e umidi si scontrano con un’altura rilevante, come ad esempio la Sierra Nevada (per barlovento [5], ossia nella direzione da cui viene il vento), diventano molto caldi e secchi nella loro discesa e causano buon tempo (per sottovento); e questo spiega il microclima tanto gradevole che c’è a La Alpujarra [6], la parte alle spalle della Sierra Nevada.

Sul vento e sulle nuvole si dice che il Levante li muove e il Ponente fa piovere.


VI. Masse d’acqua

Dobbiamo osservare, se ci è possibile, le masse d’acqua (pantano, mare, lago, laguna, etc):

-         Acqua tranquilla: mese caldo, giorno caldo

-         Acqua mossa: tempeste elettriche, piogge e acquazzoni.

-         Acqua scura (cielo nero rannuvolato): possibile pioggia o tempesta.

-         Acqua azzurra o chiara: giornata soleggiata, cielo sereno.

-         Acqua con ondosità: tempesta; e se l’ondosità è forte, trombe d’acqua.

-         Acqua in calma piatta: assenza d’aria, calore, afa.

Addirittura si possono predire movimenti sismici con un anno di anticipo, come fece D. Manuel Ardoy, che predisse nell’agosto 2006 un terremoto per il 12 agosto 2007 e così fu. (Si sbagliò soltanto nel localizzare l’epicentro che mancò di 40 chilometri).

Se nel corso dei giorni delle cabañuelas, si producono cambiamenti molto bruschi, è indizio di un fenomeno sismico.


VII. Temperatura

Dobbiamo osservare la temperatura (la sensazione termica):

-         Temperatura alta: giorni di caldo.

-         Temperatura bassa: giorni freschi o freddi.

-         Afa: grande calore. Ondata di calore inaspettata.

-         Mitezza: aere caldo o calmo.


VIII. Nubi

Dobbiamo osservare il tipo di nubi e lo stato del cielo:

-         Cielo sereno:

Significa senza nubi, limpido, con sole, azzurro o chiaro…: bel tempo.

-         Cielo coperto:

Senza sole, con nubi, aspetto grigiastro: possibilità di piogge.

-         Cielo coperto di nubi a pecorelle:

Significa possibilità di piogge, grandine o neve.

-         Cielo tinto di rosso al tramonto:

Bel tempo, giorni soleggiati.

-         Cielo tinto di rosso all’alba:

Indica cambio del tempo e pioggia.

-         Cielo stellato:

Significa giorno caldo e mese caldo.

-         Cielo con la luna con l’alone:

Significa che pioverà.

E le nubi: Dipende dal tipo di nube e dalla sua altezza. I tipi di nuvole sono i cirri, i cumuli, gli strati e i nembi; con le loro varietà di cirrostrati, stratocumuli, cumulonembi, etc. Dunque, a seconda che siano di un tipo o di un altro, si trarranno variazioni del tempo, dell’aria e le tempeste.

Nubi:

-         Alte:                                        - Cirri

- Cirrostrati

- Cirrocumuli

-         Medie:                                    - Altostrati

-         Bassa:                                     - Stratocumuli

-         Di sviluppo verticale:                - Cumuli

- Cumulonembi

-         Artificiali:                                 -Scie di condensazione

Però in generale:

-         Nubi alte e bianche:

di condizione isolata, assenza di piogge.

-         Nubi basse e bianche:

Precipitazioni, pioggia.

-         Nubi nere:

(Cielo coperto), tempeste e piogge

-         Se ci sono nubi senza forma [7], generalmente sono cirri:

Indica che il mese tenderà alla variazione.

-         Se c’è nebbia che si leva sopra fiumi e ruscelli dopo il sorgere del sole [8]:

Indica perturbazione.

-         Se tra le nuvole si vedono “due soli”:

Indica acqua e freddo.


Vi è un tipo di nuvole che sono nubi di condensazione. Sono nuvole prodotte dalle scie degli aerei quando fa freddo in quota; queste ci possono indicare:

-         se si dissipano rapidamente, significa che l’ambiente è freddo e secco. Il tempo non cambierà.

-         Se la scia si apre e sfuma, e cambia di posizione, significa che l’ambiente è umido e i venti sono forti in quota, pertanto, sta avvicinandosi una perturbazione, generalmente da occidente. Il tempo sta per cambiare.


IX. Nebbie

Le nebbie da maggio a ottobre, ci danno acqua fra 21 giorni (quasi sempre 3 giorni consecutivi); e le nebbie da ottobre a maggio, ci danno acqua fra 72 giorni.

Dal momento che disponiamo dell’osservatorio e sappiamo ciò che dobbiamo osservare, mettiamo l’orologio a quella che si chiama “ora zulù” che è l’ora solare, in agosto con l’orario estivo, dovremo ritardare l’orologio di due ore.


X. Le cabañuelas di agosto. Metodo.

Andiamo a veder in cosa consistono le cabañuelas di agosto.

Si dividono in tre parti:

-         Il 1° giorno di agosto: è il giorno del giudizio universale meteorologico. Le osservazioni di questo giorno corrisponderebbero a tutto l’anno seguente, ossia 1 giorno = 1 anno.

-         I giorni compresi dal 2 al 13 di agosto: Cabañuelas Maestre.

Nelle Cabañuelas maestre, il giorno 2, sarebbe Gennaio, il giorno 3, sarebbe febbraio, il giorno 4, marzo, e così avanti fino al giorno 13, che sarebbe dicembre dell’anno seguente. (Con la sequenza dalle ore 0:00 alle ore 24:00).

-         I giorni compresi dal 14 al 25 di agosto: Cabañuelas di ritorno.

Nelle Cabañuelas di ritorno, il giorno 14, sarebbe Dicembre, il giorno 15, sarebbe Novembre, il 16, ottobre e così avanti fino al giorno 25 che sarebbe gennaio dell’anno seguente (Con la sequenza dalle ore 24:00 alle ore 0:00).

Questi sono i 25 giorni di agosto che compongono le Cabañuelas. Il resto dei giorni per completare agosto, sono chiamati “Giorni Turbolenti”. Sono giorni che avanzavano nel calendario romano di Cesare Augusto e vennero incluse qui per completare i 365 giorni dell’anno.

Se nell’interpretazione delle Cabañuelas, le maestre ci indicano una cosa e quelle di ritorno un’altra, prenderemo in considerazione il giorno del giudizio universale. Per esempio, nelle Cabañuelas maestre, il vento è del nord, pertanto indica freddo; mentre nelle Cabañuelas di ritorno il vento è del sud, che ci indica calore. Succederà ciò che ci dice il giudizio universale, sebbene si possa avere pure una compensazione di freddo più calore e sarà temperato.

Rispetto alle fasi della luna nelle Cabañuelas:

Si deve tener conto dell’influenza dei quarti di Luna all’inizio delle Cabañuelas, questa influenza contrassegna la Luna Nuova nel suo passaggio alla fase crescente.

Se il giorno 1° di agosto, inizio delle Cabañuelas, comincia con la Luna Piena, indica che l’anno sarà piovoso.

Quale assunto diremo che le eclissi di Luna sono sempre in Luna piena e le eclissi di Sole, sono sempre in Luna Nuova.

- Nel giorno del giudizio universale meteorologico, poiché ci sono 24 ore per tutto l’anno, dividiamo queste 24 ore del giorno 1° di agosto, per le 12 lune e ci risultano 2 ore per luna. Se ora dividiamo queste 2 ore di luna, per le 4 fasi della Luna, ci risulta che ogni mezz’ora c’è una fase lunare (nuova, crescente, piena e calante).

- Nelle Cabañuelas maestre, ci sarebbero 12 giorni per 12 lune, un giorno per luna, che diviso per le quattro fasi lunari, poiché ogni giorno corrisponde a un mese, ci risulterebbe che ogni settimana avremmo una fase lunare (nuova, crescente, piena e calante).

Vediamo ora dettagliatamente come inquadriamo il 1° giorno di agosto con i mesi dell’anno seguente:

Poiché il giorno ha 24 ore e l’anno 12 mesi (per evitarci complicazioni equipariamo tutti i mesi a 30 giorni), dividiamo e ci risulta che ogni 2 ore corrispondono a un mese e, siccome ogni mese ha 4 settimane, ogni mezz’ora, corrisponderebbe a una settimana e ogni ora sarebbero 15 giorni.


Il giorno 1° di AGOSTO: Giudizio Universale Meteorologico (sempre in “ora zulù):

Dalle ore 0:00 alle ore 2:00,                 corrisponderebbe a Gennaio.

Dalle ore 2:00 alle ore 4:00,                 corrisponderebbe a Febbraio

Dalle ore 4:00 alle ore 6:00,                 corrisponderebbe a Marzo

Dalle ore 6:00 alle ore 8:00,                 corrisponderebbe a Aprile

Dalle ore 8:00 alle ore 10:00,               corrisponderebbe a Maggio

Dalle ore 10:00 alle ore 12:00, corrisponderebbe a Giugno

Dalle ore 12:00 alle ore 14:00, corrisponderebbe a Luglio

Dalle ore 14:00 alle ore 16:00, corrisponderebbe a Agosto

Dalle ore 16:00 alle ore 18:00, corrisponderebbe a Settembre

Dalle ore 18:00 alle ore 20:00, corrisponderebbe a Ottobre

Dalle ore 20:00 alle ore 22:00, corrisponderebbe a Novembre

Dalle ore 22:00 alle ore 24:00, corrisponderebbe a Dicembre

Esempio:

GENNAIO: 0:00 ore corrispondono al giorno 1; 1:00 ora corrisponde al giorno 15; 2:00 ore corrispondono al giorno 30.

Questo giorno è molto importante e le osservazioni devono essere continuative, annotando tutto quello che sentiamo e vediamo, qualsiasi sensazione può essere importante al momento di interpretare le Cabañuelas.

Per esempio: alle ore 1:15 di questo 1° agosto, osserviamo un cambio di aria fresca o fredda che viene da Nord, questo indicherebbe che nella terza settimana di gennaio si abbasseranno le temperature, e se dopo si formano delle nubi alte a pecorelle, potremmo predire che questo freddo sarà accompagnato da acqua, ed assicurare che in questi giorni di gennaio nevicherà.

Così faremmo durante tutta la giornata. In questo giorno si dorme poco, poiché vediamo che tutto un anno passa nelle 24 ore.

Inoltre, è conveniente unirsi con vari amici, formando un gruppo, per fare dei turni di osservazione, affinché le annotazioni siano più precise e abbondanti.

Una volta segnate le osservazioni del giorno del giudizio universale meteorologico, entriamo appieno nelle Cabañuelas Maestre (esattamente alle ore 0:00 del giorno 2 agosto).

Il modo di osservazione è lo stesso, solo cambia la relazione fra l’ora osservata, con il giorno e l’ora corrispondenti.

Nelle Cabañuelas Maestras, la corrispondenza del giorno e del mese è:

Il giorno 2 agosto                     corrisponde a Gennaio dell’anno seguente.

Il giorno 3 agosto                     corrisponde a Febbraio dell’anno seguente.

Il giorno 4 agosto                     corrisponde a Marzo dell’anno seguente.

Il giorno 5 agosto                     corrisponde ad Aprile dell’anno seguente.

Il giorno 6 agosto                     corrisponde a Maggio dell’anno seguente.

Il giorno 7 agosto                     corrisponde a Giugno dell’anno seguente.

Il giorno 8 agosto                     corrisponde a Luglio dell’anno seguente.

Il giorno 9 agosto                     corrisponde ad Agosto dell’anno seguente.

Il giorno 10 agosto                   corrisponde a Settembre dell’anno seguente.

Il giorno 11 agosto                   corrisponde a Ottobre dell’anno seguente.

Il giorno 12 agosto                   corrisponde a Novembre dell’anno seguente.

Il giorno 13 agosto                   corrisponde a Dicembre dell’anno seguente.

Esempio:

GENNAIO: le ore 0:00 corrispondono al giorno 1; le ore 12:00 corrispondono al giorno 15; le ore 24:00 corrispondono al giorno 30.

Il criterio delle ore con il giorno è il seguente: dalle ore 0:00 che è il primo giorno del mese corrispondente, fino alle ore 24:00 che corrispondono al giorno 30 dello stesso mese. Perciò si chiamano Cabañuelas Dirette poiché vanno dall’inizio fino alla fine.

In questo caso di Cabañuelas Maestre, un giorno corrisponde a un mese, e poiché il giorno ha 24 ore e il mese ha 4 settimane, ogni 6 ore di questo giorno corrispondono a una settimana.

Così potremmo sapere, approssimativamente, il giorno del mese corrispondente. Però, per interpretare e sapere a quale giorno e ora corrisponda l’ora osservata, c’è una semplice formula che equipara i mesi di 30, 31 e 28 giorni, considerando – come abbiamo detto prima – i mesi tutti uguali, cioè di 30 giorni. E poiché il giorno ha 24 ore: qualunque ora osservata in questi giorni di agosto, si moltiplica per 125 e si divide per 100 (oppure, è lo stesso, la moltiplichiamo per 1,25) e ci dà il giorno esatto e la relativa ora del mese a cui corrisponde.

Questa semplice formula, deriva dal dividere i 30 giorni del mese per le 24 ore: 30/24 = 1,25

Un’ora di osservazione corrisponde a 1,25 giorni; un minuto di osservazione corrisponde a 0,5 ore (1,25 x 24/60 = 0,5).

NOTA: È molto importante adeguare strada facendo la misura centesimale con la quale si computano i mesi, con la misura sessagesimale con la quale si misurano le ore. Ossia, 30 giorni del mese sarebbero il 100% del mese e il 100% di un’ora sarebbero 60 minuti. (Il 50% del mese, sono 15 giorni e il 50% di un’ora sono 30 minuti).

Un esempio: Alle ore 12:30 osserviamo un fenomeno e vogliamo sapere a quale giorno corrisponde:

ore 12:30 (12 ore e 30 minuti) sono 12 ore e mezza (12,5 ore)

12,5 x 1,25 = 15,625 (siamo nella misura centesimale e 15,5 sarebbero 15 giorni e mezzo, pertanto, 15,625 corrisponderebbero al giorno 15 di questo mese alla prima ora del pomeriggio).

E così via, tenendo in considerazione che la divisione del giorno è centesimale.

Torno a ripetere che è molto importante stare rilassati e recettivi a tutto ciò che ci perviene. All’inizio sembra difficile, però con la pratica diventa semplice, addirittura diventiamo più sensibili a captare le “cose” della nostra vita quotidiana.

Già abbiamo fatto le Cabañuelas nel giorno del giudizio universale meteorologico e le Cabañuelas Maestre e arriviamo alle ore 0:00 del giorno 14 agosto. Iniziano le Cabañuelas di ritorno. Queste sono all’indietro, ossia vanno dalla fine al principio, tanto nei mesi, quanto nelle ore.

Nelle Cabañuelas di ritorno, le ore 0:00 sarebbero il giorno 30 e le ore 24:00 sarebbero il giorno 1. E la sequenza dei mesi sarebbe da dicembre fino a gennaio.

Pertanto, nelle Cabañuelas di ritorno:

Il giorno 14 agosto                   corrisponde a Dicembre dell’anno seguente.

Il giorno 15 agosto                   corrisponde a Novembre dell’anno seguente.

Il giorno 16 agosto                   corrisponde a Ottobre dell’anno seguente.

Il giorno 17 agosto                   corrisponde a Settembre dell’anno seguente.

Il giorno 18 agosto                   corrisponde ad Agosto dell’anno seguente.

Il giorno 19 agosto                   corrisponde a Luglio dell’anno seguente.

Il giorno 20 agosto                   corrisponde a Giugno dell’anno seguente.

Il giorno 21 agosto                   corrisponde a Maggio dell’anno seguente.

Il giorno 22 agosto                   corrisponde ad Aprile dell’anno seguente.

Il giorno 23 agosto                   corrisponde a Marzo dell’anno seguente.

Il giorno 24 agosto                   corrisponde a Febbraio dell’anno seguente.

Il giorno 25 agosto                   corrisponde a Gennaio dell’anno seguente.

Esempio:

DICEMBRE: le ore 0:00 corrispondono al giorno 30; le ore 12:00 corrispondono al giorno 15; le ore 24:00 corrispondono al giorno 1.

Consideriamo l’esempio di un’osservazione alle ore 3:45 del giorno 17 agosto:

se moltiplichiamo 3,45 x 1,25 = 4,31

applicheremmo questa osservazione al giorno 25 settembre dell’anno seguente alle 6 del pomeriggio.

Se l’osservazione avvenisse alle 11 della notte, sarebbe per il giorno 2 di quel mese.

È tutto questione di pratica e di non temere i piccoli scostamenti, dobbiamo pensare che stiamo facendo predizioni un anno avanti.

E torno a ripetere quello che diceva D. Manuel Plaza: “Le Cabañuelas non sbagliano, sbagliamo noi uomini”.

Dopo il 25 agosto, abbiamo terminato di osservare, abbiamo fatto le Cabañuelas di Agosto. Abbiano visto ciò che si definisce come “hanno dipinto le Cabañuelas”. Però manca ancora una cosa molto importante che si chiama “SISTEMARE” LE CABAÑUELAS. Si deve decifrare ciò che abbiamo annotato nel nostro quaderno. Si deve confrontare ciò che è stato osservato nelle Cabañuelas Maestre e nelle Cabañuelas di ritorno e, a sua volta, con ciò che è stato osservato il giorno 1° (giudizio universale). E come abbiamo detto all’inizio, se non concordano le Maestre con quelle di Ritorno, consideriamo quanto osservato nel Giudizio Universale meteorologico. (In questo caso D. Manuel Plaza parlava di scompigli. Scompigli che potevano essere dovuti al cattivo intervento dell’uomo sulla Natura, o a cause estranee alla Meteorologia). D. Manuel Plaza era molto preoccupato per l’azione degli aerei sui campi di Castiglia-La Mancha (e su altre regioni spagnole), i quali sorvolando questi campi, da aprile a novembre, e lanciando non si sa quale sostanza, distruggevano le nuvole, provocando siccità e rischio di incendi, mutando il ritmo della meteorologia. Questa distruzione delle nubi, fa sì che le nuvole non formate si allontanino e si formino con maggior forza (si scarichino) in altri luoghi della Spagna o dell’Europa, provocando anche piogge torrenziali e catastrofi.

Manuel Plaza riteneva inoltre che altri paesi venissero in Spagna con i loro aerei, rompendoci le nubi e portandosi l’acqua nei loro paesi.

Una volta “sistemate le Cabañuelas”, facciamo la relazione finale e abbiamo già la predizione del tempo per l’anno seguente. Abbiamo una previsione un anno avanti.

In tutte le scienze, l’osservazione  è molto importante, però non lo è meno l’interpretazione di quanto osservato.

Dalle osservazioni fatte durante molte decadi, si è accertato che i periodi secchi ed umidi sono ciclici e si ripetono alternativamente di sette anni in sette anni (il magico e biblico numero 7), già la Bibbia ci parlava dei sette anni di siccità e dei sette anni di abbondanza, delle sette piaghe, etc.

Altro fenomeno che si è osservato, è la connessione, ossia, come le chiamano i meteorologi, la teleconnessione fra la siccità e le inondazioni. Così, per esempio, ci sono studi che mettono in relazione i livelli di acqua della laguna di Gallocanta (Saragozza), con il fenomeno della “corrente del Niño”, fenomeno che si produce nel periodo natalizio nelle coste del Pacifico orientale del Sudamerica. (L’acqua della laguna sale di livello, quando si verifica il fenomeno del Niño in Sudamerica).

Quale caso curioso e aneddotico, possiamo dire che a Daroca (Teruel), da un secolo e mezzo, gli agricoltori mantenevano un individuo famoso per le sue osservazioni sulla pioggia, che viveva in montagna, che aveva l’obbligo di avvisare quotidianamente il tempo che stava per fare. Ossia, avevano un particolare “uomo del tempo” che procurava loro i bollettini meteorologici giornalieri.

Al principio di questa opera, abbiamo iniziato basandoci sulle osservazione degli esseri umani attraverso i tempi. Un’osservazione necessaria per sopravvivere attraverso i secoli.


XI. Il Refranero, la raccolta di proverbi, e osservazione degli esseri animati e inanimati.

Possiamo dire, che tutto è intrecciato con l’empirico e comunicato oralmente da padre in figlio in forma continuativa fino ad arrivare ai nostri giorni.

Basandoci sull’osservazione, abbiamo appreso a decifrare e a predire il tempo e altri fenomeni meteorologici e, basandosi sull’osservazione, la “saggezza popolare” ha creato il Refranero, la raccolta di proverbi di cui non possiamo dimenticarci. “Non c’è proverbio che non sia veritiero” diceva Don Chisciotte al suo scudiero Sancho.

La raccolta di proverbi è un’altra meteorologia empirica, è una cultura rurale di tradizione orale. Possiamo dire che tutto il ciclo climatico annuale, è raccolto nel “Refranero”.

Sono segni utili per il pronostico del tempo, come abbiamo menzionato prima: l’osservazione del Sole, della Luna e delle stelle, dei tipi di vento e dei tipi di nubi e i loro luoghi di apparizione. Adesso parleremo di altri segni utili, quali sono:

-         il comportamento degli esseri animati (piante e animali);

-         il comportamento delle cose inanimate (suolo, muri, fuliggine, etc.)

-         il Refranero, ossia la raccolta di proverbi.

Rispetto al comportamento degli esseri animati: piante e animali:

*LE PIANTE:

Le piante si orientano secondo il levarsi del Sole e la posizione del Nord. Per esempio, se tagliamo il tronco di una pianta o di un albero e guardiamo la sua sezione, vediamo che c’è una parte più stretta e una parte più larga. E, soprattutto, nei tronchi degli alberi vediamo che si formano dei cerchi concentrici, uno per anno (o ciclo di traslazione terrestre attorno al sole). La parte più larga o concava di ogni anello indica il Nord, cioè le piante si orientano su un asse Nord/Sud.

Nel momento della semina, gli agricoltori che conoscono questo fatto, seminano con la luna crescente o con la luna calante, a seconda di quello che stanno per seminare. Se ciò che stanno per seminare è una coltivazione che esce dalla terra come, ad esempio, mais o frumento, la seminano con la Luna crescente, poiché cresce meglio, mentre se ciò che stanno per seminare è una cultura di radici, come ad esempio, le patate, la seminano con la Luna calante, giacché si sviluppa meglio.

Le erbe che crescono spontanee, ci indicano pure il tempo dell’anno seguente: se hanno necessità d’acqua, l’anno sarà piovoso; se necessitano di poca acqua, l’anno sarà secco.

I fiori che si chiudono, annunciano piogge e questo lo confermano le rondini che volano basse.

*GLI ANIMALI:

Non voglio entrare nei dettagli dell’influenza degli astri e della Luna negli animali razionali (l’Uomo), poiché è stato dimostrato che quando c’è Luna piena si possono avere più problemi per conciliare il sonno, o la persona si sente più strana, più irritabile, etc. Più crimini sono stati commessi nella storia durante la Luna piena, etc.

Da tutti è risaputo, che quando una persona ha una ferita, o ha subito l’amputazione di un arto, avverte un dolore o delle fitte caratteristiche quando sta per cambiare il tempo.

Anche quando si è subita una slogatura o una frattura, ci duole quella zona del corpo nei giorni precedenti la pioggia. Lo si è sempre chiamato il “barometro naturale” oppure persone con una “spina barometrica”. Altre volte ci duole la testa, etc.


Sono considerati indizi di pioggia:

-         quando le formiche portano fuori il grano dai loro formichieri;

-         l’apparizione di formiche con le ali;

-         il muovere le orecchie delle mule;

-         quando le pecore si scuotono;

-         quando le colombe si bagnano;

-         quando il gatto si lava il muso;

-         crampi negli animali;

-         se le vacche pascolano unite e si avvicinano ai bordi delle strade, è segnale di pioggia imminente.

Sono segnali di vento:

-         quando i gatti corrono facendo salti;

-         quando i gatti salgono sugli alberi.

Sono segnali di cambiamento del tempo:

-         quando il gallo canta durante il giorno;

-         quando c’è agitazione negli animali;

-         quando sta per fare caldo, cantano le cicale e le rane;

-         quando i grilli cantano: dipende dalla frequenza del loro ritmo, affinché faccia più o meno calore.

-         La rondine che vola raso terra, aspetta presto l’acqua; la rondine che vola in alto, non teme che piova.

-         Quando nel campo, le pernici stanno in gruppo nella corona dell’albero, indica che sta per piovere.

-         Quando i gabbiani si accumulano sulla spiaggia e sulle rocce, e non volano sopra il mare, significa che si avvicina il maltempo o il mare di fondo [9].

-         Quando le capre mangiano molto in fretta, o quando le vacche mangiano distese, si avvicina il mal tempo.

-         Quando le capre, stando nel campo, non obbediscono al pastore e tirano verso il monte cercando grotte o ricoveri (protezione), significa che sta approssimandosi un temporale d’acqua (fanno questo finché iniziano a scuotersi e a suonare i campanacci, segno che è arrivata la calma).

-         Studiando i cambiamenti del vento, possiamo vedere se questo cambio introduce un buon o un cattivo tempo. Se il vento gira in senso orario (per esempio, il vento da nord, cambia in vento da est, e dopo in vento dal sud) indica che il cambiamento determina tempo buono; se cambia in senso antiorario, il cambiamento determina mal tempo. (Questo accade nell’emisfero nord, poiché nell’emisfero sud, a causa dell’effetto di Coriolis – l’accelerazione di Coriolis – accade l’opposto). In base all’accelerazione di Coriolis, possiamo sapere se ci troviamo nell’emisfero nord o in quello sud; secondo la rotazione destrorsa dell’uscita dell’acqua dal lavabo, ci troviamo nell’emisfero nord. È un enunciato che la stella Polare si veda solo nell’emisfero nord e indichi sempre il nord. In questo modo si orientavano gli antichi naviganti.


Rispetto al comportamento delle cose inanimate:

Sono segni di pioggia:

-         Scricchiolii e rumori nei mobili (principalmente cassapanche).

-         Quando la fuliggine si stacca e cade dal camino.

-         Quando odorano i canali di scolo e le tubature.

-         Quando la semina appare tortuosa e si chiudono i cardi.

-         Quando c’è umidità nelle mattonelle del suolo e delle stanze.

-         Quando i tralci, essendo secco, “piangono”.

-         Quando in tempo di cabañuelas, le stoppie sono flessibili (umide).

-         L’odore della terra del mattino.

-         Quando all’imbrunire, il sole è velato, piove fra sette giorni.

-         Se in Sierra Nevada il cielo è rosso all’alba, ci sarà pioggia lo stesso giorno e se il cielo è rosso al tramonto, indica che il dì seguente ci sarà il sole.

-         Se il cielo è limpido e una nube si posa esattamente sopra il Veleta, come un sombrero, ci sarà sicuramente pioggia.

Sono segni di freddo:

-         Quando il fuoco scoppietta, significa che sta per fare freddo.

Linguaggio delle candele nelle credenze popolari confrontate con le inclemenze meteorologiche.

-         Quando si impiega molto tempo ad accendere una candela, o non si riesce ad accenderla, indica che si sta avvicinando una tempesta.

-         Una fiamma molto bianca della candela annuncia gelo o neve.

-         Se la candela si spegne dopo essere stata accesa, l’uragano è assicurato.

-         Le tempeste con grande attività elettrica sono annunciate dal continuo scoppiettare della fiamma della candela.

-         Una candela accesa che a mala pena produca una scia di cera è il sintomo che si sta avvicinando un’importante siccità.

(…)

Note del traduttore

[1] A partire dalla fine di luglio le temperature medie iniziano a diminuire e le notti di agosto rinfrescano la terra per cui è necessario prendere un soprabito dopo il tramonto del sole.

[2] ZULU, o Hora Zulu, designa ad uso militare e nella navigazione aerea il Tempo Coordinato Universale. ZULU rappresenta la lettera “Z” nel codice Interco. Quando un’ora è data in UTC, o Zulú, è l’ora alla longitudine 0° del meridiano di Greenwich.

[3] Nel testo “veranillo de los membrillos”. Veranillo è un breve periodo di tempo in cui, in Spagna, suole fare caldo durante l’autunno. [Diccionario de la Lengua Española – Real Academia Española – 22ª Edizione – 2001].

[4] Nel testo originale abrego: vento africo, libeccio, garbino

[5] Barlovento è la direzione da cui soffia il vento in un momento e in un luogo determinati. Il contrario è sottovento (sotavento).

[6] La Alpujarra è alle falde – dal lato sud – della Sierra Nevada.

[7] Nel testo originale marañas.

[8] Nel testo originale cejo.

[9] Mare di fondo è l’agitazione dell’acqua del mare propagata dal fondo e che in forma attenuata raggiunge i luoghi prossimi alla costa.

 

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